Per i Familiari
I trattamenti dei Disturbi del Comportamento Alimentare
Un importante traguardo La maggior parte delle persone che soffrono di un Disturbo Alimentare non hanno consapevolezza di avere un problema. L’estrema magrezza, il mangiare senza controllo, il ricorso a vomito o l’abuso di lassativi e/o diuretici possono essere vissuti non come un problema, ma come un tentativo di affrontare una situazione di disagio, una sorta di soluzione o di “diversivo” rispetto ai “veri” problemi. E allora perché cambiare? Questo è il motivo per cui molte persone affette da Disturbo Alimentare (soprattutto nelle fasi iniziali della malattia) non chiedono aiuto o rifiutano addirittura un approccio terapeutico.
Alcuni studi hanno riscontrato che solo una minoranza di persone affette da Disturbo Alimentare presenti nella popolazione generale chiede un aiuto terapeutico.
Per poter arrivare ad una struttura specialistica è necessario:
- riconoscere di avere un disagio (consapevolezza)
- sentire che la situazione crea una notevole quota di sofferenza (frattura interiore)
- credere nella possibilità di cambiare (senso di efficacia)
- essere disponibili a “mettersi in gioco”
- avere la forza ed il coraggio di chiedere un aiuto.
Per riassumere potremmo dire che serve MOTIVAZIONE, cioè qualcosa che mette in moto. Arrivare a chiedere una terapia risulta quindi un importante traguardo.